Teatro Illiria - Assemblea Centrosinistra su Ospedale di Poggiardo - Intervento pubblico 2 - 22 Luglio 2005 - La Critica Politica

La Critica Politica
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Teatro Illiria Poggiardo 22.07.2005

Assemblea del Centrosinistra: “Quale ruolo per l’Ospedale di Poggiardo”


Trascrizione a cura di Oronzo Pedio

... un intervento politico... (trascrizione integrale)

…Sì, buonasera, buonasera a tutti quanti. Io credo che quando la res pubblica, cioè la cosa pubblica, venga trasformata, così come è stata fatta in questi anni in res privata, attraverso il clientelismo, attraverso politiche mirate solo ed esclusivamente all’esclusione e ad indirizzare gli interventi verso la Sanità privata, tutto questo poi preclude la qualificazione di quella che si chiama Sanità pubblica. Io credo che ci siano dei settori strategici per lo Stato: le comunicazioni, la Sanità, la Scuola, anche per quelli che sono i miei ideali, quello che è il mio credo, io ritengo che sia opportuno che questo settori debbano avere soprattutto indirizzo pubblico. Credo che bisogna ottimizzare le professionalità, qua ce ne sono tante questa sera, una rappresentanza abbastanza ampia, almeno per le persone che conosco, e credo che ognuno di voi abbia capacità, professionalità, conoscenza, credo che bisogna organizzarle in equipe, questo spetta naturalmente ai dirigenti.

Vendola. Siamo passati da una forza di opposizione a una forza di governo. Questo naturalmente comporta delle responsabilità, delle responsabilità nelle scelte, quindi, negli indirizzi politici. La politica deve emergere sull’aspetto prettamente privatistico, perché io credo che educarsi alla scelta politica significa educarsi alla libertà. Tutto questo naturalmente deve andare nella direzione, nella tutela e nella salvaguardia, a mio avviso dell’unica persona che merita di essere salvaguardata prima degli altri, vale a dire l’utente finale, cioè il malato. Se ci sono ancora dei ritardi, dei disguidi, questi vanno corretti e vanno naturalmente analizzati a fondo cercando di trovare le soluzioni più immediate. Credo molto nella figura di Vendola anche perché lui ha fatto le battaglie sempre per gli ultimi, anche per la sua capacità, lui parla apertamente non solo di convivialità delle differenze, ma ipotizza gli ospedali come fabbrica di coesione sociale. Fabbrica di coesione sociale significa ritrovare il senso stesso del lavoro all’interno di strutture che sono state svuotate, a mio avviso, di contenuti, di professionalità, e mortificate nelle esperienze personali. Domani porremo le questioni a Vendola su questo, su questi argomenti. Spero che in sala ci siano persone, operatori, medici, addetti ai lavori che possano dare spessore, significato, consistenza, valenza a questo dibattito con i loro interventi.
Vi ringrazio per l’attenzione, buonasera a tutti.

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