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L'antenna? Meglio nel centro abitato
di Oronzo Pedio

Leggendo l’articolo “Antenna Tim: da Piazza del Popolo al Cimitero”, pubblicato su un foglio locale, siamo rimasti alquanto sbigottiti: per la prima volta, difatti, abbiamo preso atto che c’è chi si esprime a favore della collocazione delle “antenne nel centro abitato”, anziché l’opposto.
Sulla vicenda “Antenna in Piazza del Popolo, risalente al luglio 2006, ci siamo immediatamente attivati, così come per tante altre situazioni di disagio presenti nel nostro Comune, attraverso una azione estremamente pragmatica, senza clamori, con il sostegno di diversi Concittadini che hanno condiviso le ragioni di una “protesta propositiva”.
Abbiamo analizzato ed approfondito l’intera vicenda anche sotto l’aspetto giuridico e scientifico organizzando, unitamente alla Lega Consumatori di Poggiardo, un incontro pubblico durante il quale abbiamo esposto le nostre ragioni. Un percorso lineare, senza rulli di tamburo, senza alcun risvolto di propaganda politica... un percorso concreto in cui sono stati sollecitati tutti i Cittadini a dare il proprio contributo.
Cominciamo, quindi, con il respingere decisamente analisi postume, nonché capziose e fuorvianti, da parte di chi non ha inteso nemmeno prendere parte alle iniziative citate.
Nell’occasione, difatti, potevano e dovevano venire fuori proposte, commenti, suggerimenti. Dopo è sempre facile chiosare tanto per...
Nell’articolo citato all’inizio si afferma che la scelta della nuova ubicazione dell’antenna di telefonia mobile (inizialmente prevista, come è noto, in Piazza del Popolo), sarebbe ad una distanza di “soli 150 metri” dalla precedente. Affatto convinti di tale affermazione abbiamo deciso di misurare il tratto rilevando, invece, una distanza di 300 metri. (Noi abbiamo utilizzato il sistema di misura metrico decimale... gli altri?). Si cita la letteratura scientifica dandone una personale interpretazione. “Le antenne hanno il massimo di irradiazione in direzione orizzontale ed il minimo in direzione verticale. Nel caso di antenne installate su edifici, questi ultimi non sono interessati dal cono entro cui è distribuita la massima parte dell’energia emessa, e la presenza dell’antenna non determina un cambiamento apprezzabile del livello elettromagnetico nelle abitazioni sottostanti.” Per meglio comprendere il significato del termine sottostante abbiamo consultato il Devoto-Oli il quale, alla voce “sottostante, appunto, recita: “situato immediatamente al di sotto rispetto ad una posizione presa come punto di riferimento.” Riportiamo, sempre dal Devoto-Oli il significato del termine “vicino”: “che si trova a breve distanza sia dal punto di vista spaziale che temporale”.
La letteratura scientifica parla, quindi, di “abitazioni sottostanti e non “vicine”. Aggiungiamo da altra fonte: “la Srb (stazione radio base) ha un cono d’ombra che fa sì che le emissioni elettromagnetiche colpiscano principalmente gli edifici contigui, specie gli appartamenti più alti, mentre l’elettromagnetismo risulta più ridotto sul palazzo dove risulta installata la Srb.” (Dr. Silvio Cianfrone, Socio Fondatore di Apple, www.applelettrosmog.it). Sempre a proposito di distanze e di propagazione, di possibili effetti derivanti dalle onde elettromagnetiche, invitiamo ad un attento esame di tutta la letteratura sull’argomento da noi citata in sintesi nell’incontro pubblico prima accennato. Una occasione in cui, vogliamo sottolinearlo, Maggioranza ed Opposizione hanno dimostrato sensibilità sull’argomento, avanzando proposte concrete. (Peccato per gli assenti!) Semplicemente discutibile, quindi, l’affermazione contenuta in un passaggio dell’articolo più volte menzionato che riportiamo letteralmente: “Quindi le evidenze scientifiche dimostrano che, in realtà, le abitazioni di Piazza del Popolo più vicine all’antenna che lì doveva sorgere sarebbero state, in quel caso, meno esposte alle radiazioni elettromagnetiche rispetto alla nuova situazione che prevede il posizionamento dell’antenna all’interno dell’area del cimitero”. Deduzione quantomeno sconcertante!
Perché non sono stati indicati, ci chiediamo, anche i metri di distanza consigliata dal sito? 10, 15, 50??? A questo punto ci aspettiamo una raccolta di firme da parte dell’estensore dell’articolo che “faccia ritornare sui propri passi” il gestore di telefonia mobile. Auspichiamo, inoltre, che il piano di localizzazione del nostro Comune preveda l’installazione di eventuali future antenne esclusivamente all’interno del centro abitato (così le onde fanno meno male!) e che il “mostro” di via Montegrappa continui a tenere compagnia agli alunni della Scuola media per altri cento anni. Perché, spostarla magari a trecento metri di distanza, determinerebbe una maggiore irradiazione dell’edificio!!!
Torniamo seri perché l’argomento è serio.
Sulla conclusione della vicenda “antenna in Piazza del Popolo” abbiamo manifestato, attraverso un articolo pubblicato sul nostro sito www.criticapolitica.it, soddisfazione per l’individuazione di localizzazione al di fuori del centro abitato. (A tal proposito ci risulta che diversi Comuni hanno individuato zone simili).
Soltanto chi non ha avuto o voluto prendere visione degli atti relativi alla vicenda, depositati presso il Settore Tecnico del Comune, può affermare il contrario! Soltanto chi fa finta di non sapere che l’iter per la realizzazione dell’impianto era di fatto già compiuto può minimizzare il risultato raggiunto. Noi, al contrario di chi predilige una facile disinformazione, abbiamo studiato attentamente le “carte” i cui costi di copia, tra l’altro, sono stati a nostro completo carico. Lo stesso dicasi per la pur “povera” campagna di informazione ai Cittadini. Questo è ciò che accade quando si opera in maniera assolutamente disinteressata per la collettività. Senza, cioè, reconditi interessi pseudo politici. Tutto il resto è facile populismo condito con un pizzico di opportunismo.
Nel nostro percorso abbiamo affrontato l’argomento in maniera estremamente pragmatica. Senza opporre un inconcludente rifiuto nei confronti delle nuove tecnologie abbiamo chiesto di affrontare il problema con spirito costruttivo. E ciò è avvenuto nel pieno rispetto dei ruoli ricoperti. Quello che ci attendiamo, ora, è un piano di localizzazione coerente con il nostro territorio onde impedire, in futuro, che si creino nuovi “appetiti” attorno al fenomeno.

Poggiardo, Aprile 2007

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