I Poppiti - Spettacolo teatrale a Ortelle - La Critica Politica

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Notizie 2014

Lo spettacolo teatrale ‘Pòppiti’ dal romanzo di Giorgio Cretì debutta a Ortelle (Le) il 27 aprile 2014

Lo spettacolo teatrale Pòppiti, già rappresentato in anteprima al Faro della Palascìa di Otranto (Le) il 1° gennaio 2014 alle 4 del mattino, nell’ambito della manifestazione ‘l’alba dei popoli’, sarà a battesimo nella prima della piazza San Giorgio a Ortelle (Le) la sera del 27 aprile. Il debutto nel paese natale dell’autore Giorgio Cretì (1933-2013) è preceduto da un incontro con i famigliari e dalla presentazione di una nuova edizione dei romanzi (oltre a Pòppiti anche L’eroe antico), arricchiti dalle foto che riproducono i luoghi in cui si sono svolte le vicende narrate. L’adattamento teatrale del testo è della scrittrice Raffaella Verdesca, la regia di Paolo Rausa, il montaggio e l’assistenza alla regia di Ornella Bongiorni. La Compagnia ‘Ora in Scena’ con questo sono quattro che si esibisce al Faro della Palascìa ed ora con una storia d’amore e di passione vissuta nel Salento rurale. La vicenda si svolge a Capriglia, una masseria nell’immediato entroterra fra Santa Cesarea Terme e Vignacastrisi, e ha per protagonisti il mondo rurale salentino con le sue fatiche, le sue passioni, la sua voglia lancinante di amore, e il paesaggio naturale, i prati, le erbe e le malerbe, presenze animate che colorano la vita dei nostri ‘pòppiti’, ovvero i ‘furesi’. Sullo sfondo incombe la guerra di Libia, è il 1911. Tripoli, bel suolo d’amore! Nel minuscolo universo della masseria si intreccia la storia d’amore di Ia e di Pasquale, che l’ha ingravidata e perciò decide di portarla via, in fuga. Pasquale è poi richiamato in guerra, Ia resta col bimbo da svezzare. Il marito è fatto prigioniero e per mesi non dà sue notizie. Sindaco e speziale non sanno dire niente di più sulla sua sorte. La ragazza soffre la solitudine. Potrebbe avere tutti gli uomini delle masserie vicine, ma a guardarla con desiderio è il vecchio suocero. Al suo ritorno Pasquale trova la situazione che meno si sarebbe aspettato. Un dramma che spinge ancora una volta alla fuga con la moglie e il figlio, per iniziare una nuova vita dove può coltivare un’altra terra, lontana, quella che “con il sangue abbiamo conquistato in Libia”.
I dialoghi fra i personaggi sono accompagnati dalle canzoni tradizionali suonate e cantate da P40 e Lucia Minutello e dalle immagini degli ambienti rurali salentini di Antonio Chiarello e Carlo Casciaro. La coreografia è di Kalimba Studio Dance.
Personaggi sono: Ia e Pasquale (Florinda Caroppo e Michele Bovino, i due giovani che si amano e scappano, poi Pasquale è chiamato alla guerra di Libia, dove viene fatto prigioniero e ridotto in schiavitù), Massaro Rosario (Antonio Rizzo, padre di Pasquale e attratto irresistibilmente dalla nuora), Rocco (Fernando Circhetta, fratello di Pasquale), Dorotea (Maria Orsi, moglie di Rocco), Cirina e Peppino Parmatiu (Norina Stincone e Luigi Cazzato, genitori di Ia).

13 marzo 2014

A cura di Paolo Rausa, regista


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